Cappotto termico: cos'è e quando è obbligatorio

Cappotto termico: cos’è e quando è obbligatorio

Quando si parla di risparmio energetico in casa, uno dei primi interventi a cui si fa riferimento è il cappotto termico. Ma cos’è esattamente? Serve davvero? E soprattutto: ci sono situazioni in cui è obbligatorio? 

Se stai pensando a una ristrutturazione o semplicemente vuoi capire come rendere la tua casa più efficiente (e meno costosa da riscaldare o raffreddare), sei nel posto giusto. Qui di seguito ti forniremo infatti una guida completa di info e consigli utili.

Cappotto termico: che cos’è e come funziona

Il cappotto termico è un sistema di isolamento che si applica sulle pareti esterne (o interne, in certi casi) degli edifici. È composto da pannelli isolanti che vengono “incollati” e fissati alle pareti. Tali pannelli sono di solito fatti di polistirene, lana di roccia o sughero. 

Ma perché si chiama “cappotto” termico? 

Beh, immagina di metterti un bel giaccone invernale per non sentire freddo: il principio è lo stesso. Il cappotto termico tiene al caldo d’inverno e al fresco d’estate, limitando la dispersione di calore e migliorando l’efficienza energetica dell’edificio.

In questo modo, andrai ad abbattere i costi della bolletta, ma anche a migliorare il comfort in casa e darai una mano all’ambiente. In più, riuscirai a ridurre il rischio di muffe e condense, perché la temperatura interna dei muri si manterrà più stabile.

Ci sono due tipi principali di cappotto termico:

  • Cappotto esterno, il più efficace – ma anche quello che richiede spazio e autorizzazioni.
  • Cappotto interno, utile quando non si può intervenire all’esterno. E’ questo il caso, per esempio, di case storiche, condomini con vincoli ecc.

Quando è obbligatorio?

Veniamo alla domanda che si fanno in tanti: il cappotto termico è obbligatorio? La risposta è: dipende.

Non esiste una legge che impone il cappotto termico in ogni ristrutturazione, ma ci sono dei casi in cui diventa necessario per legge o per poter accedere a determinati incentivi.

Stiamo parlando dei casi in cui si devono fare, ad esempio, delle ristrutturazioni importanti, come ad esempio una riqualificazione energetica importante su più del 25% della superficie disperdente (cioè muri, tetti, solai, ecc.). Ma non è tutto. 

Il cappotto termico è obbligatorio per accedere ad alcuni bonus fiscali, come il Superbonus 110% (o 90%, 70%, 65%). In tal caso, infatti, il cappotto è spesso considerato un intervento “trainante”: se lo fai avrai modo di accedere anche ad altri lavori scontati, come la sostituzione degli infissi o della caldaia.

Infine, il cappotto potrebbe essere un requisito se desideri partecipare ad alcuni bandi locali per l’efficientamento energetico.

Riassumendo: se fai piccoli lavori interni, nessuno ti obbliga al cappotto termico. Ma se metti mano alla facciata, all’impianto di riscaldamento o chiedi incentivi, allora è molto probabile che ti serva.

Quali sono gli sgravi fiscali previsti?

Una delle buone notizie, soprattutto in tempi di caro bollette, è che il cappotto termico – come accennato – rientra in diversi bonus fiscali. In altre parole, se hai intenzione di rinnovare la tua casa in un’ottica di risparmio energetico lo Stato “ti darà una mano”, grazie alle detrazioni IRPEF, agli sconti in fattura o alla cessione del credito.

I principali incentivi previsti sono i seguenti:

  1. Ecobonus 65% o 50%. Se fai interventi per migliorare l’efficienza energetica (come il cappotto), puoi detrarre il 65% (in certi casi il 50%) delle spese sostenute in 10 anni.
  2. Bonus Ristrutturazioni 50%. Se il tuo intervento rientra tra le ristrutturazioni edilizie, puoi ottenere una detrazione del 50%, anche senza particolari requisiti di risparmio energetico.
  3. Superbonus (in forma ridotta). Anche se non è più al 110% per tutti, il Superbonus esiste ancora con percentuali ridotte (90%, 70%, 65%). Serve però rispettare requisiti precisi, come il miglioramento di almeno due classi energetiche.

Un consiglio: affidati sempre a un tecnico abilitato (architetto, ingegnere, geometra), perché serve asseverare i lavori, rispettare i requisiti tecnici, fare le pratiche ENEA… Insomma, non è un “fai da te”.

Per approfondire i bonus in corso e i requisiti tecnici, ti consigliamo inoltre di dare un’occhiata anche al sito ufficiale dell’Agenzia delle Entrate, dove trovi tutte le info aggiornate.

Se vuoi leggere altri articoli su temi legati all’edilizia e alle infrastrutture, ti invitiamo a visitare il nostro blog. Troverai anche molte curiosità ed idee per arredare e ristrutturare la tua casa!

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